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Cheese Cake Fredda dello Studente

4 luglio 2008

Ecco un’altra ricetta dal nostro ricettario dello studente, la cheese cake fredda. Anche questo piatto è stato studiato per fare in modo che il rapporto (Godimento)/(Costo*Difficoltà d’esecuzione) tenda ad infinito e che anche uno studente sfigato possa conquistare nuove amicizie grazie alla sua abilità sedere volante.

Gli ingredienti sono:

  • Biscotti al cioccolato “il meno caro”
  • Yogurt “il meno caro”
  • Panna già montata in tubetto “Pollice Verso”
  • Gelatina per dolci
  • Philadelpia (Per mettere la parola Cheese nel titolo)
  • Zucchero a velo (fattibile con il minipimer)

Seguendo le istruzioni si riuscirà a preparare il dispositivo dolciario in men che non si dica e sporcando pochissimi oggetti. Ecco gli strumenti e le loro alternative:

  • Forno a microonde, pentolino o sole d’agosto
  • Minipimer o due braccia forti
  • Instalatiera di plastica o analogo oggetto in quanto a forma e dimensione
  • Cucchiaio

Si prende l’insalatiera di plastica e si buttano dentro i biscotti. Lo scopo è sbriciolarli il più possibile, cosa che si ottiene facilmente dandogli una frollata iniziale con una forchetta et in pulvis redibendoli con un minipimer. Bisogna aggiungere tanto zucchero quanto i biscotti sono burdi, fino a renderli piacevolmente dolci. A questo punto buttarci dentro il burro e farlo sciogliere al microonde. Impastare tutto con le mani e spargere uniformemente dentro lo stampino.

Mettere ora a bagno 3 foglietti di gelatina (va bene un bicchiere spezzandoli adeguatamente). Dare una sciacquata al recipiente e buttarci dentro lo yogurt. Anche qui se lo yogurt è acido bisogna allungarlo con lo zucchero a velo, finchè diventa yogurt cremoso non acido. A questo punto si inseriscono un paio di cucchiai generosi di Philadelphia e della gelatina sciolta. Per sciogliere la gelatina completamente è sufficiente scaldarla per qualche secondo al microonde lasciando pochissima acqua due dita in un bicchiere) in modo che non annacqui il composto. Mescolare il tutto.

A questo punto il momento più divertente, aggiungere la panna montata a volonté e continuare a girare finché l’aspetto non vi soddisfa, dopodiché si butta tutto nello stampino per la torta e se avete un figlio gli si da l’insalatiera da leccare. 4, 5 ore in frigo e… Buon Appetito.

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Chauvre Chaudité

1 luglio 2008

Impariamo oggi a preparare la Capra Calda, noto piatto francese che puzza come i francesi e ma ha il sapore della britannia.

Si prende del pane più è secco meglio è, gli si può comunque dare una botta di abbrustolimento. Il pane doc per questo piatto manco a dirlo è la baguette che va preparata portandola per qualche chilometro sotto un’ascella sudata e successivamente alla tostatura per invecchiamento tagliata a rondelle di 3 centimetri la fetta.

Disponiamo ora sulle sezioni di baguette altrettanti tomini di formaggio di capra tagliati a un centimetro e mezzo di spessore, ma anche 1,6 centimetri mettono tutti d’accordo Il segreto sta tutto nell’odore della capra che deve essere al limite del fastidioso. E provvediamo a scaldare il tutto al forno o al microonde per breve tempo finchè i tomini si abbandonano a se stessi.

Nel tempo in cui i tomini cadono sconfitti sul pane, sciogliamo del miele a bagnomaria e dopo aver spruzzato le rondelle di origano e pepe nero (che simulano metaforicamente l’atto della benedizione) utilizziamolo successivamente per dar loro l’estrema unzione.

A questo punto la Chauvre Chaudité è pronta per essere infilata nelle vostre bocche provocandovi una sadica goduria. Liberté, Egalité, Chauvre Chaudité.

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Perchè io Valgo

26 giugno 2008

Io Valgo

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Il gambero rosso di Napoleone/ l’inizio.

23 giugno 2007

Ne inizia tutta quanta oggi la nuova PPrubrica dedicata al mangiare bene a Bordò, o meglio, al magiare e basta a Bordò. Nonostante le sue chiare e dichiarate intenzioni di far “dieta” o régime, come dicono qua in Gallia, il vostro caro Zio si sacrifica per voi andando a testare i più di 8K ristoranti di Bordò. Ne capirete che anche limitandosi ad un campione di ristoranti, cioè alcuni di quelli che stanno sulla “rive gauche” della Garonne e che stanno solo nella cité di Bordò, e non in tutta la CUB, il numero dei test che il Vostro deve effettuare resta comunque cospicuo. Ma lui, ne lo farà tutto quanto per Voi!
Ovviamente verranno esclusi dal test luoghi dove si mangia “standard” (McDò, KFC, cinese, arabo…), ma, di tanto in tanto, verranno segnalate panetterie, pasticcerie e quant’altro ne sia degno di nota o no.
Ai ristoranti collaudati ne verrà dato un voto che ne sarà tutto espresso in numero di + (da 0 a 5) e di (da 0 a 5).
I restaurants testati fino ad ora si contano con le dita. Qua di seguito ne troverete un report di tre di questi, rappresentativi del primo gruppo.
Comune denominatore nella scelta delle portate è stato un “primo”, l’entrée, a base di gésier de volaille. Invece “secondo”, le plat, e dessert sono variabili.

les provinces

Les Provinces

43, Rue Saint Rémi

Grande sala… arredamento da ristorante… nient’altro da aggiungere.
Entrée: Piatto a base di gésier di pollame, con verdure, noci e altre crudità.
Plat: Magré de canard au Miel, saignant, con contorno di fagiuolini.
Dessert: a scelta, tipicamente crema bruciata.
Pane : baguette, a volonté
Acqua a volonté
Vino : no
Servizio: rapido
Prezzo : 16,00€

Voto: ++++/–

chez les ploucs
Chez les Ploucs
10, Rue des Faussets

Ristorantino simpatico. Le Plouc è il bifolco, l’ambiente è quindi molto paesano, quasi da festa di campagna, dentro una stalla. C’è perfino il fieno per terra. Mancano solo i maiali…

Entrée: Piatto a base di gésier di pollame, fettina di foie gràs, verdure, altre crudità.
Plat: Gigot d’agneau alla crema d’aglio con contorno
Dessert a scelta (sconsiglio il gelato…)
Pane : non baguette, a volonté
Acqua a volonté
Vino : della casa. non troppo male.
Servizio: rapido
Prezzo : 19,00€

Voto: ++++/

Le Jardin Gourmand
15, Rue des Faussets

Ristorante evidentemente e dichiaratamente gay, ma ci assicurano che siam i benvenuti anche se siamo etero :
“Hétéro ou Homo, vous êtes tous les bienvenus au “Jardin Gourmand” où l’ambiance est assurée 365 jours par an. Menus raffinés, décoration recherchée, musique coquine, tout y est pour passer une bonne soirée. Passez rue des Faussets, on vous accueillera chaleureusement”.

jardin gourmand

Entrée: Piatto a base di gésier di pollame, verdure.
Plat: Coscia di agnellone con salsa d’aglio e contorno di patate fritte.
Dessert a scelta (solita crema bruciata)
Pane : baguette, a volonté
Acqua a volonté
Vino : imbottigliato, rosato tendente al rosso (1,5l) – non male.
Servizio: non troppo rapido
Prezzo : 20,00€

Nota: la toilette è in un posto nascosto e buio. Il menu a 16€ include una “sorpresa” della casa… e vista la casa… fate voi.

Voto: ++++/– –

In tutti i ristoranti le porzioni sono positivity, con in più il fatto che il pane, da scarpetta o no, è sempre a volonté e normalmente di ottima qualité. Non si va mai via affamati. Però tutti hanno almeno un ‘–’ per il fatto che prima o poi, la cena finisce e bisogna andar via. Tuttavia nessuno raggiunge il massimo dei ‘+’ per il fatto che manca sempre l’elemento fondamentale: la buona compagnia. Le Jardin Gourmand ha un ‘–’ in più perché è troppo gay.

Lo zio Django.

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Imbroh, Live!

24 Maggio 2007

locandina imbroh live!

Ricordo a tutti quanti che domani 25 Maggio ci sarà il concerto-evento del nostro caro zio Imbroh Live.
Come meglio specificato nel podzone del Nostro, “Dal vivo tutte le canzoni dell’album “Sì!” riarrangiate e tirate a lucido x l’occasione“.
Accorretene numerosi alle 22.30 all’FBI di Quartu S. Elena!!

Dal sito dell’Imbroh potrete persino ascoltare in anteprima alcuni brani della sua ultima fatica discografica Sì!.

lo zio Django

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arcobaleno

22 Maggio 2007

Arcobaleno

virgolette sxE’ li, in alto nel cielo

la sua candida luce, il suo velo.

E’ venuto ancora una volta

perché l’aria e il suo cielo sono giunti a una svolta:

la tempesta e la pioggia ha fatto cessare

il cielo e la terra si posson guardare.

E’ giunto in silenzio a mettere pace

è il dolce sorriso del cielo che piace.

lo Zio Lai

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lentamente, come una tartaruga ubriaca

14 Maggio 2007

Tartaruga ubriaca

Un giorno il buon zio Django, si decise di andar a cuocer dispositivi oftalmici per lo spazio in Francia cercando di approfittarne tutto quanto di una borsa di studio messa a disposizione (!?) dall’itaglia.
Il progetto ne era interessante e ne avrebbe permesso al buon zio Django di far esperienze in ambienti scientifici sicuramente stimolanti, oltre che di farne ciò che aveva sempre desiderato: rompere le cose! Si, un po’ come il Bartolomeo Simpson, anche il zio Django avrebbe potuto rompere le cose e sarebbe stato pagato per farlo!
Si, ma perchè andare in Francia? Beh… in Italia le uniche cose che avrebbe potuto rompere sarebbero stati i suoi “gioielli di famiglia“!
Per cui fece domanda per aver la borsa Master & (te la pigli nel) Back: “tra un mese ne avrà risposta!” dissero… Ma i mesi passavano e la risposta non arrivava. Allora, consapevole dei potenti mezzi francesi, il buon Django chiese se par hasard fosse possibile avere una paghetta da loro in attesa del MB e che gli permettesse di iniziare il lavoro. “Mais oui, bien sûr: il n’y a pas des soucis!”. E in un mesetto i francesi trovarono l’argent per Messié Oncle Django che quindi partì tout de suite a bordo della Napoleone Bonaparte.
Ora, a distanza di 6 mesi, ha la risposta dai burocrati del MB: sa che avrà la borsa. Il problema è che non si sa quando potrà iniziar a goderne!
C’est l’Italie! Tutto (se va) va lentamente, come una tartaruga ubriaca.

Lo zio Django

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Pensieri, Parole e Cavallo

16 aprile 2007

Pensieri 2
Giovanni si sente attratto da Teresa. Le propone di andare al cinema e lei accetta. Si divertono. Sere dopo lui la invita a cena, e dopo stanno bene. Nel giro di poco tempo nessuno di loro vede più altri.
Una sera in auto, rincasando, Teresa senza pensarci dice: “Hai pensato che oggi sono 6 mesi che ci vediamo?“. Si fa silenzio in auto. A Teresa quel silenzio sembra pieno di significati.
Pensa: “Forse gli avrà dato fastidio che abbia detto questo, forse crede che io voglia forzarlo a prendersi un impegno che lui non desidera o del quale non è sicuro“.
Ma Giovanni sta pensando: “Ma guarda, sei mesi…
E Teresa pensa: “Ma neanche io sono sicura di volere questo tipo di rapporto. A volte mi piacerebbe avere un po’ di libertà, per aver tempo di pensare a ciò che voglio veramente… Continueremo a vederci a questo livello di intimità? Sono pronta per questo impegno? Conosco davvero quest’uomo?“.
E Giovanni pensa: “Quindi questo significa che era… vediamo… febbraio quando iniziammo, giusto dopo aver lasciato l’auto dal meccanico, cioè… vediamo il contachilometri… merda! Devo cambiare l’olio!“.
E Teresa pensa: “E’ sconvolto. Glielo leggo in faccia. O forse sto interpretando male. Forse vorrebbe di più dal nostro rapporto, più intimità; forse lui ha sentito prima di me che ho delle riserve. Sì, è questo: ha paura di sentirsi rifiutato“.
E Giovanni pensa: “Devo dire loro di guardarmi di nuovo il carburatore. Questa cosa cammina come un camion dell’immondizia“.
E Teresa pensa: “E’ arrabbiato. Anche io lo sarei. Dio, mi sento così colpevole, facendogli passare questo, ma non posso evitare di sentirmi come mi sento. E non mi sento sicura“.
E Giovanni pensa: “Mi diranno che ha solo tre mesi di garanzia!“.
E Teresa pensa: “Forse sono troppo idealista, aspetto che arrivi il principe azzurro sul suo cavallo bianco quando ho al mio fianco una persona comune, buona, con la quale mi piace stare, che è importante per me e alla quale io importo. Una persona che soffre per le mie egocentriche fantasie da adolescente romantica“.
E Giovanni pensa: “Vogliono una garanzia? Gliela do io la garanzia…
Giovanni!” dice Teresa a voce alta. “Cosa?” dice Giovanni sorpreso.
Per favore non ti torturare così!” dice lei con gli occhi velati di lacrime: “forse non avrei dovuto dirti… O Dio, mi sento così…” e si interrompe singhiozzando. “Cosa c’è?” dice Giovanni. “Sono così stupida” singhiozza Teresa: “voglio dire, lo so che non esiste quel principe. Non esiste né cavaliere né cavallo“. “Non c’è il cavallo?” dice Giovanni stupito. “Pensi che sono stupida vero?” dice Teresa. “Ma no!” dice Giovanni, contento di avere finalmente una risposta certa. “E’ solo che… ho bisogno di un po’ di tempo” dice Teresa. C’è una pausa di 15″ durante la quale Giovanni pensando più velocemente che può, cerca una risposta. Finalmente gliene viene in mente una: “Certo, ti capisco” dice. Teresa emozionata, prende la sua mano: “Oh, Giovanni davvero pensi questo?“. “Ah…” dice Giovanni “sì, sicuramente…“.
Teresa si volta per guardarlo e fissa i suoi occhi, rendendolo alquanto nervoso per quello che lei gli potrà dire, soprattutto se ha a che vedere con un cavallo. Alla fine lei gli dice: “Grazie Giovanni“.
Lui la accompagna a casa e lei va a letto. Essendo un’anima che si tortura, piange fino all’alba.
Intanto Giovanni torna a casa, apre un sacchetto di patatine, accende la tv e si immerge nella replica di una partita di tennis tra 2 giocatori sconosciuti. Una debole voce in un angolo recondito della sua mente gli dice che qualcosa di importante è successo nell’auto, ma è sicuro che non c’è modo di capirlo: meglio non pensarci.
Il giorno dopo Teresa chiamerà una delle sue amiche e parleranno della cosa per 6 ore di seguito. In forma dolorosamente dettagliata, analizzeranno tutto ciò che lei ha detto e tutto quello che lui ha e non ha detto, ritornando su ogni punto una e più volte, esamineranno ogni parola, considerando ogni possibile ramificazione. Continueranno a discutere per settimane, senza arrivare a conclusioni ma senza mai annoiarsi.
Intanto Giovanni un giorno, guardando una partita di calcio con un amico, distrattamente dirà: “Luca, sai se Teresa ha un cavallo?

E tu, ce l’hai un Cavallo?

Lo Zio Django

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Utile & Necessario.

20 marzo 2007

Trattato utile e necessario ad ogni agricoltore

Ne scrivo tutto quanto questo nuovo post giust’appunto per fare un po’ il bombarolo gugoliano. La Positivity Production ne vuol partecipare attivamente e proppiamente alla campagna di informazione contro il palladio.
Infatti da un bel po’ di tempo si trovano a léggere strane cose dentro quella cosa con il compiuter, intermet mi… che ne riguardano tutte quante i tentativi delle corporazioni di smantellare i diritti dei consumatori, o consuma-bovi. E a dire il vero non sono solo tentativi, visto che qualche colpo stanno iniziando a mettercelo… a segno. E tutto questo è da tanto che me ne fa rabbrividire, ma oggi, leggendone Pippo Informastico, mi sono reso conto che mentre noi ci preoccupiamo dei drm in Vista, “loro” ce lo mettono dove non vediamo con il DVB. E poi ci preoccupiamo del fatto che la Televisione Digitale la si sta portando avanti per favorire gli interessi del cugino di qualche politicante nostrano: che ingenui noi!
Per di quindi: o ne diventiamo tutti pirati come ne suggerisce S. DiMurphy, o buttiamo via la techinologia e ne andiamo tutti quanti a coltivar la terra e allevare animali dietro casa. Ci sarà Utile il Trattato. E anche Necessario.

Lo zio Django.

P.S.: W la televisione digitale! boom!

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La depilazione Definitiva

10 marzo 2007

Di cosa possiamo parlare con le donne se non dei peli superflui? Ti chiedono di andare al mare e tu ne rispondi “mi devo fare i peli!”? Vuoi mettertene un abito e ne rispondi “mi devo fare i peli!”? Vogliono proporti di uscire tutta quanta a prenderne un gelato e… “mi devo fare i peli!”? Non esistono più le mezze stagioni e… “mi devo fare i peli!”?. Credo che mi mangerò una pizza e… “mi devo fare i peli!”!!
Vuoi anche tu uscire dal fantastico variegato mondo delle problematiche femminili ma hai paura dei vari metodi che ti prenderebbero tanto tempo, potrebbero esser dolorosi e anche rovinarti la pelle per sempre?
Il tuo desiderio si può ora avverare grazie alla Positivity Productions che te ne presenta tutta quanta il metodo per la depilazione Definitiva efficace, indolore, veloce e senza rischi per la tua pelle(*).

(*) Test effettuato su 2 campioni. Nel 49% dei casi non si sono osservati danni permanenti alla pelle. Il resto non è era osservabile.